L’olfatto fa parte dei cinque sensi. Probabilmente, tra vista, tatto, udito e gusto è il senso più trascurato. Eppure, ha un ruolo importantissimo! Infatti, rappresenta una difesa e una protezione: ad esempio, quando la carne viene lasciata per troppo tempo in frigo, la prima cosa che viene fatta prima di assaggiarla è proprio ANNUSARLA. Gli oggetti che presentano cattivo odore ricordano il veleno e quindi istintivamente vengono allontanati.
I protagonisti principali dell’olfatto sono i recettori olfattivi che sono presenti nel tessuto olfattivo, un’area del nostro naso specializzata proprio nel recepire le molecole chimiche presenti nell’aria e trasformarle in informazioni nervose che vengono inviate alle aree centrali del nostro sistema nervoso. In particolare, il contatto tra le molecole chimiche presenti nell’aria e i recettori olfattivi viene trasformato nella percezione definita come odore. Ma oltre a questo?
Quale ruolo ricopre l’olfatto nella vita di tutti i giorni?
Ecco 5 cose che (forse) non sai sull’olfatto:
- È funzionalmente connesso con il senso del gusto. O meglio: l’olfatto completa e arricchisce il senso del gusto. Infatti, se il gusto percepisce dolce, amaro, salato e acido; è grazie all’olfatto che riusciamo a distinguere una arancia da un limone. Questo avviene perché:
- Esiste il retro-olfatto! Durante la masticazione e la deglutizione dei cibi, le molecole volatili dei cibi raggiungono le cavità nasali, andando a stimolare i recettori olfattivi. Questa stimolazione indiretta dell’epitelio olfattivo viene definita: retro-olfatto.
- I recettori olfattivi sono gli unici tra i recettori dei cinque sensi a raggiungere la corteccia cerebrale senza postazioni intermedie. Le vie olfattive sono connesse con l’ipotalamo e con il sistema limbico, e queste connessioni spiegano la forte componente emotiva e mnesica (memoria) dell’olfatto. Hai mai pensato a quanto un profumo possa essere collegato ad un ricordo molto specifico?
- La perdita dell’olfatto, anosmia, può rappresentare uno dei sintomi premonitori del Morbo di Parkinson. Secondo alcuni studi, l’anosmia può rappresentare un sintomo clinico utile per la diagnosi del Morbo di Parkinson in quanto circa il 95% delle persone che soffrono di tale patologia presenta una perdita o una riduzione di questo senso.
- Esiste una rigenerazione olfattiva. I recettori olfattivi possono rigenerarsi, ma con il tempo la qualità e la quantità di tale processo diminuisce. Nello stesso tempo l’olfatto può essere allenato. Motivo per cui attualmente sono molto popolari i kit olfattivi (ma questa è un’altra storia!).
L’olfatto ha un fortissimo impatto sulla vita quotidiana ed è bene saperlo.
Quante di questi aspetti conoscevi già? Ti interessa l’argomento? Qual è il tuo profumo preferito e cosa ti ricorda? Commenta qui sotto!
Articolo scritto da: Logopedista Elena Baddoo (@neuroni_ezenzero)
Spero l’articolo ti sia piaciuto, ci vediamo nel prossimo,
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[1] D’Errico A. 2021 “Il senso Perfetto”. Codice Edizioni
[2] Haehner, A., Hummel, T., & Reichmann, H. (2011). Olfactory Loss in Parkinson’s Disease. Parkinson’s Disease, 2011, 1–6. doi:10.4061/2011/450939
[3] Martini F. H., Timmons M.J., Tallitsch R.B. 2016. “Anatomia Umana”. EdiSES
[4] Tarakad, A., & Jankovic, J. (2017). Anosmia and Ageusia in Parkinson’s Disease. Nonmotor Parkinson’s: The Hidden Face – The Many Hidden Faces, 541–556. doi:10.1016/bs.irn.2017.05.028