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Come abbiamo visto qui, la disfagia può riguardare i liquidi.
In questo articolo parleremo degli addensanti, di come e quando possono essere introdotti per rendere più sicura l’idratazione del paziente.
Abbiamo già affrontato il tema addensanti, ma sotto altri punti di vista.
Qui abbiamo parlato dei modificatori di consistenza;
qui dell’uso degli amidi come addensanti e
qui delle consistenze.
Ma torniamo a noi, in questo articolo andremo a vedere in particolare:
- Definizione, composizione e tipologie di addensanti;
- Quando i liquidi devono essere addensati;
- Strategie e consigli per un’ottimale idratazione.
Come prima cosa, cerchiamo di capire insieme cosa sono questi addensanti: da cosa sono composti e che tipologie possiamo trovare in commercio.
1. Definizione, composizione e tipologie di addensanti
Si tratta di una polvere a base di amido di mais che, una volta mischiata con il liquido, lo rende più denso.
Specifichiamo che può essere utilizzato per addensare tutte le bevande, non soltanto l’acqua.
Quanto ne devo utilizzare?
Dipende dal livello di densità dell’acqua richiesto, a seconda del grado di disfagia.
Vi verrà indicato in seguito alla valutazione specialistica.
Una cosa importante da ricordare è che, nel momento in cui versate la polvere all’interno del liquido, dovete mescolare subito molto bene, in modo tale che l’addensante non si depositi sul fondo andando a creare grumi.
Ci sono diverse tipologie di addensanti in commercio, diversi marchi e fasce di prezzo.
Possono essere acquistati in farmacia oppure in molti siti di rivendita on-line.
Come spiegherò in modo più approfondito nel capitolo successivo, chi ha una certificazione di disfagia per i liquidi ha diritto ad avere la prescrizione dell’addensante e pertanto non dovrebbe acquistarlo ma riceverlo come dispositivo medico.
Esistono le formule di addensanti CLEAR a base di gomma di Xantano (di cui abbiamo parlato qui), un polisaccaride che permette di mantenere l’acqua più trasparente e quindi molto più palatabile.
Andiamo ora ad approfondire (alcuni) addensanti disponibili in commercio.
- Dens Up Cristal (simile alla *CLEAR)
- Gel Up (addensante in bustine monodose, comodo da portare in giro, regolando la quantità in base alla densità desiderata)
- Quando devono essere addensati i liquidi
2. Quando i liquidi devono essere addensati
Le linee guida EGDE (Linee Guida diagnostiche e terapeutiche in neurologia della Società Tedesca di Neurologia 2005) ci dicono che le procedure dietetiche, come per esempio l’addensamento di liquidi, possono essere molto efficaci, purché la loro necessità effettiva sia accertata con videofluoroscopia e/o fibroscopia.
È sempre bene accertare che ci sia effettiva penetrazione/aspirazione con un esame strumentale come la FEES e/o la VFS.
Se non sai cosa significano FEES e VFS, dai un’occhiata qui,
abbiamo parlato di valutazione e diagnosi di disfagia.
Le evidenze scientifiche (e anche l’esperienza clinica) ci dicono infatti anche che l’utilizzo di addensanti nei liquidi è spesso poco gradito dai pazienti, in quanto altera il sapore e la percezione della bevanda.
L’immediata e ovvia conseguenza è che le persone tendono a bere di meno, andando incontro a disidratazione.
In seguito approfondiremo alcuni “trucchi” che possono rendere più gradevole l’acqua addensata, in modo tale da facilitare l’idratazione.
Voglio però sottolineare che l’addensante dovrebbe essere, in quanto dispositivo medico, prescritto soltanto in seguito ad una valutazione in équipe multidisciplinare comprensiva di medico specialista (ORL, radiologo, fisiatra/geriatra) e logopedista.
Troppo spesso mi capita di riscontrare, nella mia pratica clinica, un improprio utilizzo dell’addensante.
Al primo segnale di “colpo di tosse” vengono subito addensati i liquidi, magari con razionale erroneo, andando a causa disidratazione e dunque più danno che beneficio.
In molte occasioni magari il paziente ha tossito perché era soporoso o, molto banalmente, essendo allettato, in postura scorretta (anche persone non disfagiche possono tossire se si mettono a bere in posizione semi-sdraiata!).
Questo può andare bene a scopo precauzionale per brevi periodi.
Dopodiché, la disfagia per i liquidi va accertata con valutazione specialistica e, solo in seguito, se strettamente necessario, si prosegue con l’addensante.
3. Strategie e consigli
Dovete bere l’acqua addensata e proprionon vi va giù?
Ci sono alcuni trucchi e strategie per renderla più gradevole.
- Se potete, scegliete la formula di addensante Clear o comunque a base di Xantano
Come dicevamo nel paragrafo 1, questa tipologia di addensante mantiene l’acqua più trasparente e palatabile.
È leggermente più costosa e difficilmente rientra nei piani di prescrizione del sistema sanitario.
Se ne avete la possibilità tuttavia, ne vale la pena.
- Utilizzate gli sciroppi!
Qui puoi trovarne un esempio utile e pratico!
Ce ne ha parlato la Logopedista Maria Chiara Plona.
Avete presente gli sciroppi alla frutta che si utilizzano per acqua e menta o granite estive? Ne basta un goccio e il bicchiere d’acqua addensata assume tutto un altro sapore (parola di logopedista, l’ho sperimentato io stessa!).
Il migliore, secondo me, è quello alla menta, in quanto attribuisce freschezza. Ovviamente ognuno ha gusti diversi e al supermercato ne troverete di tutti i tipi: fragola, pesca, limone, ecc.
Sono disponibili anche senza zucchero per pazienti diabetici.
- Implementate con succhi e altre bevande. Ovviamente senza esagerare, però tutti i liquidi contano!
- Monitorate quanto bevete tenendo un diario di idratazione quotidiano
- Fate delle rivalutazioni
Con la riabilitazione logopedica la disfagia può migliorare.
L’addensante non necessariamente deve essere per sempre!
Quante di questi aspetti conoscevi già? Ti interessa l’argomento? Qual è il tuo profumo preferito e cosa ti ricorda? Commenta qui sotto!
Articolo scritto da: Logopedista Maria Chiara Plona (@logopediavallecamonica)
Spero l’articolo ti sia piaciuto, ci vediamo nel prossimo,
Disfa e Mangia
Disfa e Mangia è il primo spazio digitale dedicato interamente ai pazienti disfagici, caregiver e familiari. Qui troverai informazioni utili, scientificamente verificate e dal linguaggio semplice e diretto: Disfa e Mangia sarà il tuo punto di riferimento nella vita di tutti i giorni.
Approfondimento.
MODIFICATORI DI CONSISTENZA, PREMI QUI.
DIETA SOLIDA MORBIDA, PREMI QUI.
DISFAGIA IN PAROLE SEMPLICI, PREMI QUI.
FASI DELLA DEGLUTIZIONE, PREMI QUI.
Bibliografia.
Crediamo sia fondamentale darti solo informazioni scientificamente verificate: in Disfa e Mangia ci occupiamo di studiare gli articoli e le riviste scientifiche a tema disfagia e tradurle in un linguaggio semplice per te.
[1] Shindler O., Ruoppolo G., Shindler A., 2011, Deglutologia II Edizione. Torino: Omega Edizioni
[2] Atkinson K., O’Kane L., 2018 Thickener and beyond: an individualised approach to dysphagia management. British Journal of Neuroscience NursingVol. 14, No. Sup.2
[3] Mc.Grail A, 2016 Thickened Liquids=Substandard Oral Fluid Intake=Dehydrataion. Is it really that simple? Swallowing and Swallowing Disorders (Dysphagia), SIG13
[4] Wang H.C, Charlton B., Kohlwes J. 2016 The Horrible taste of nectar and honey – inappropriate use of thickened liquids in dementia, a teachable moment. JAMA Intern Med; 176 (6): 735-736