Quali figure professionali ruotano intorno alla persona con disfagia?

Le persone con disfagia sono circondate da diverse figure professionali che, ognuna con le proprie competenze, concorrono alla diagnosi e al trattamento di questo sintomo. Conosciamo le principali più nel dettaglio.

Medico di famiglia e pediatra di libera scelta

Spesso, ad accorgersi delle difficoltà deglutitorie, sono i pazienti stessi o i caregiver (a seconda dell’età del soggetto o delle sue abilità cognitive, infatti anche i bambini possono essere disfagici); quando si riscontrano queste problematiche (ne abbiamo parlato qui – link cos’è la disfagia) il primo a cui ci si rivolge è il proprio medico di famiglia o il pediatra di libera scelta: loro saranno i punti di riferimento che aiuteranno i soggetti coinvolti nel selezionare le visite specialistiche e i trattamenti riabilitativi più adeguati e che terranno le fila di tutto il percorso.

Medico specialista

Siccome la disfagia è un sintomo, il primo passaggio fondamentale sarà rivolgersi ai medici specialisti per avere una diagnosi (ovvero per identificare la causa della disfagia) e sarà proprio il medico di base ad indicarci da quale professionista recarci, in base alla descrizione della problematica. Infatti potremo essere valutati da:
– un neurologo (per capire se alla base della disfagia vi è una malattia o un deficit neurologico);
– un geriatra (in caso di presbifagia):
– un gastroenterologo (in concomitanza con un grave reflusso (trovi qui un approfondimento – link reflusso));
– un foniatra (il medico specializzato nei disturbi comunicativi e di deglutizione);
– un fisiatra (il medico specializzato nelle conseguenze di una sofferenza dell’apparato locomotore e dei nervi periferici);
– un otorinolaringoiatra (che valuta sia la dinamica deglutitoria sia l’eventuale presenza di deficit organici nel primo tratto della via deglutitoria).

Logopedista e fisioterapista

Una volta ottenuta una diagnosi è importante intraprendere (oltre ad una eventuale terapia farmacologica o chirurgica prescritta dallo specialista) un percorso riabilitativo o compensativo: la riabilitazione è possibile in caso di patologie transitorie, altrimenti si concordano delle modifiche alla consistenza della dieta o della postura da adottare durante la deglutizione, al fine di renderla piacevole e allo stesso tempo sicura. Di questi aspetti si occupa principalmente il logopedista e, in alcuni casi e per specifiche aree, anche il fisioterapista.

Infermiere e OSS

A queste figure si affiancano anche l’infermiere e l’operatore socio sanitario: sia che la persona disfagica sia a domicilio, sia ricoverata in ospedale, sia in una struttura, queste figure ricoprono un ruolo importante.

Gli infermieri si occupano della somministrazione della terapia (approfondimento qui – link farmaci) e della gestione della nutrizione enterale o parenterale (e qui – link nutrizione enterale). Gli OSS seguono in prima persona l’idratazione (leggi di più qui – link idratazione), l’igiene orale, la postura corretta, le modalità di assunzione effettiva dei pasti e la correttezza della consistenza della dieta (in accordo con gli specialisti che seguono il paziente).

Articolo scritto da: Logopedista Marta Venturini (@marta_venturini_logo


Spero l’articolo ti sia piaciuto, ci vediamo nel prossimo,

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