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Quando si parla di disfagia si pensa subito alla tosse, ma di cosa si tratta? Vediamolo insieme!
La tosse è contemporaneamente un sintomo importante della presenza di disfagia orofaringea, ma al contempo è anche uno dei mezzi di cui disponiamo per difendere le nostre vie aeree. Viene dunque spontaneo chiedersi: che cos’è la tosse?
La tosse è principalmente un meccanismo di difesa delle vie aeree, serve cioè a rimuovere eventuali corpi estranei e secrezioni bronco-polmonari eccessive e può essere riflessa (spontanea) o volontaria.
Tosse riflessa
- La tosse riflessa è provocata dal contatto dei recettori con stimoli irritativi: la trachea e i bronchi sono sensibili agli stimoli meccanici (corpi estranei) mentre le zone più periferiche dell’albero respiratorio rispondono agli stimoli chimici (fumi, vapori).
In presenza di uno stimolo irritativo si innesca una sequenza per cui vengono attivati prima i muscoli inspiratori (principalmente il diaframma) e subito dopo i muscoli espiratori (addominali, toracici e del pavimento pelvico).
Vediamo passo a passo quello che accade:
>> durante l’inspirazione le corde vocali sono aperte
>> mentre nella seconda fase la glottide viene chiusa grazie ad una contrazione rapida e marcata dei muscoli adduttori delle corde vocali: questo crea un aumento della pressione intratoracica
>> durante la terza fase la colonna aerea così compressa nell’albero respiratorio provoca la brusca apertura della glottide stessa e, fuoriuscendo,
>> determina la caratteristica vibrazione delle corde vocali (il rumore che sentiamo quando si tossisce).
Tosse volontaria
- La tosse volontaria non è dovuta ad uno stimolo irritativo e prevede un adeguato livello cognitivo, oltre all’integrità dei centri corticali della tosse e di quelli troncoencefalici. Essa ha una funzione compensatoria, utile per favorire la detersione (pulizia) delle vie aeree. Questa è particolarmente utile nei casi in cui il paziente ha ridotta sensibilità dei recettori tracheo-bronchiali.
Si può quindi intuire come svariate patologie del sistema nervoso centrale possano causare una alterazione della tosse in ciascuna fase dell’atto deglutitorio; inoltre l’assenza della tosse, riflessa o volontaria, aumenta il rischio di inalazione silente in caso di disfagia.
Lo sapevi che la tosse può migliorare?
Ebbene sì, la tosse può essere migliorata grazie ad un allenamento della coordinazione e dell’efficacia della sequenza delle 3 fasi precedentemente descritte.
Per questo motivo è molto importante misurare la tosse, utilizzando sia scale di misura (per ciò che riguarda il sintomo e il suo impatto sulla qualità di vita dei pazienti) sia una valutazione strumentale (per misurare la sua intensità).
In conclusione, la tosse è da ritenersi un valido aiuto per i pazienti con disfagia orofaringea e deve essere correttamente valutata e allenata.
Articolo scritto da: Logopedista Marta Venturini (@da_nora_in_poi)
Spero l’articolo ti sia piaciuto, ci vediamo nel prossimo,
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