Disfagia e.. cos’è la nutrizione enterale (NE)?

Nutrizione enterale (NE):

Con nutrizione enterale si intendono quei metodi di nutrizione artificiale che bypassano (cioè sorpassano) il quadrivio oro-faringeo e raggiungono direttamente lo stomaco, mantenendo così attiva la via digestiva naturale da lì in poi, grazie all’utilizzo di apposite sonde. I più diffusi sono il sondino naso-gastrico (SNG) e la gastrostomia percutanea endoscopica (PEG).

La nutrizione enterale (da qui NE) è una procedura terapeutica di nutrizione artificiale mediante la quale è possibile soddisfare integralmente i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente per la via naturale (orale).

La NE viene utilizzata per i pazienti malnutriti o a rischio di malnutrizione oppure per coloro che non possono mangiare o bere con sufficiente sicurezza (pazienti disfagici).

Principali indicazioni alla nutrizione enterale:

Le principali indicazioni alla NE sono le malattie neurologiche acute o croniche, le neoplasie di capo o collo e le neoplasie del tratto gastro-enterico superiore.

La scelta di quale tipologia di NE utilizzare è dettata da diversi fattori, quali: la patologia di base, la durata presunta del trattamento nutrizionale, le condizioni cliniche del paziente e la situazione anatomica.

Sondino naso-gastrico (SNG):

Il SNG è la scelta generalmente più adatta per brevi periodi (fase acuta post ictus o post chirurgica ad esempio) per la rapidità di posizionamento e il basso costo: dopo aver posizionato il SNG il personale sanitario verifica il suo corretto posizionamento attraverso l’insufflazione di aria (20/30 ml con una siringa) e auscultando la zona gastrica; inoltre il posizionamento può essere verificato grazie alla valutazione del PH dell’aspirato gastrico (se minore di 5,5 è indice di corretto posizionamento). Talvolta il SNG può essere mantenuto per periodi prolungati, ad esempio quando altre vie d’accesso enterale risultano non utilizzabili o rischiose.

Gastrostomia percutanea endoscopica (PEG):

La PEG viene posizionata quando la necessità di NE si protrae oltre le 4-6 settimane; rispetto al SNG presenta un rischio minore di spostamento, un comfort maggiore per il paziente e una minore interferenza con la dinamica deglutitoria: questo fattore è molto rilevante soprattutto durante la fase riabilitativa logopedica e fisioterapica. Le controindicazioni assolute al posizionamento della PEG sono le interposizioni di organi (fegato, colon, ecc), un severo disturbo della coagulazione e l’ulcera o una severa gastrite erosiva.

Digiuno-stomia:

Tra i dispositivi di NE troviamo anche la digiuno-stomia: questa viene proposta nei pazienti in cui lo stomaco non sia accessibile (per ulcera, neoplasia, gastroparesi) o per pazienti con grave reflusso gastro-esofageo.

La NE può portare anche delle complicanze; esse possono essere: gastriche (nausea, vomito, diarrea o stipsi), meccaniche (aspirazione della miscela, traumi legati alla sonda) o metaboliche (squilibri elettrolitici).

Articolo scritto da: Logopedista Marta Venturini (@marta_venturini_logo


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